Credo nel comfort food. Nel cibo percepito come conforto, come nutrimento
per il corpo e anche per l’anima, come un piacevole sottofondo e amplificatore
di momenti di condivisione.
Così credo anche nella forza e nelle emozioni che si possono trovare nell’abbraccio
delle persone che ci vogliono bene e a cui vogliamo bene, allo stesso modo
credo a quei sapori e a quei profumi che sanno evocare sensazioni positive e
che sanno portare un sorriso.
Il cibo nella mia vita ha sicuramente un posto d’onore. C’è sempre stato
come un buon compagno fedele, senza una presenza ossessiva ma costante.
Se mi
guardo indietro e scorro i ricordi trovo tante evocazioni: un buon arrosto con
le patate che immancabilmente ricordava che era domenica, le patatine con le
olive (ognuno ha le proprie fisse ahaha) che accompagnavano la
preparazione di ogni esame durante l’università (Marzi, Simo, vi ricordate?),
gli gnocchi alla parigina di Ornella che portavano in tavola l’epifania, le
vigilie di Natale passate a cucina con mia sorella e la tartare di salmone
mangiata di nascosto mentre eravamo in attesa che tutti arrivassero, o la torta
genovese che faceva mia sorella in tempi ormai remoti con bene 10 e dico 10 tuorli, il the con il
latte invece mi riporta a Londra o ancora la pizza mangiata con i compagni di scuola,
la scoperta dei cucunci e il sapere di non poterne più fare a meno, i primi
ravioli preparati per Davide.. tanta attenzione a tutti i dettagli e poi la
mancanza di un elemento fondamentale: il sale nell’acqua!
E poi ci sono i
minestroni e le vellutate preparate da mia mamma, una deliziosa costante che mi
ha sempre accompagnato. Loro rappresentano uno dei cibi che rappresenta di più
la mia infanzia e la mia adolescenza. Ne andavo letteralmente matta. Strano vero per
una bambina andare ghiotta di questo piatto?!
E così anche oggi tutte le vellutate e le minestre mi ricordano momenti
felici e spensierati, di unione con la mia famiglia. In cui il calore non
era dato solo dalla temperatura del piatto ma anche dai nostri animi uniti li introno alla tavola, dove li tutti condividevamo la propria giornata.
Non c’è stagione che mi faccia desistere dal prepararla.
E così qualche sera fa ho preparata una vellutata che mi piace molto: di
ceci con orzo e triglie, profumata alla paprica e rosmarino. L’ho servita
tiepida, la temperatura migliore per gustarla con questo caldo.
Tempo di preparazione: 25 minuti
Tempo di cottura: circa 30 minuti
INGREDIENTI
60 gr orzo
6 filetti di triglia
2 patate medie
Q.b. acqua (o brodo di verdura)
Q.b. paprica dolce
Q
Q.b. sale
PREPARAZIONE
1. Scolarle i ceci** dal loro liquido di conservazione, sciacquarli
e metterli in una pentola capiente insieme alle patate tagliate a piccoli
tocchetti (cuoceranno prima!). Aggiungere acqua o brodo di verdure fino a
coprire il tutto più un cm circa - Meglio non abbondare con l'acqua, potrete
sempre aggiungerla in cottura o in fase finale. Salare e far cuocere per circa
20 minuti o fino a quando le patate non sono morbide. Frullare il
tutto con il minpimer fino a ridurre in crema. Se necessario allungare con
brodo o acqua calda.
2. Far bollire in una piccola pentola l'acqua salata e
cuocere l'orzo per il tempo indicato sulla confezione. Scolare, condire con
filo d'olio e tenere da parte.
3. Scaldare una pentola antiaderente con un filo d'olio e
far cuocere le triglie per circa 4 minuti per parte.
4. Impiattare versando la crema nel piatto, guarnirla con
l'orzo ben scolato, le triglie e finire il piatto con un giro d'olio a crudo,
il rosmarino tritato finemente e la paprica dolce.
Servire caldo o a temperatura ambiente.
TIPS:
- ** Se preferite usare i ceci secchi, metteteli in ammollo la sera prima e seguire il medesimo procedimento.
- Per rendere più saporita la preparazione ma meno light, potete preparare
un soffritto con olio e cipolla e li far cuocere i ceci e le patate per
qualche minuto prima di aggiungere l'acqua/brodo.
- In porzione ridotta e servita in una bicchiere basso, si presta anche
come antipasto.
E il cibo anche questa volta è stato conforto, condivisione, ricordo e nuovo ricordo.
Buon week end!
Barbara
l'avevo vista nell'elenco e devo dire che questo è il genere di ricetta che apprezzo al 100 per 1000!
RispondiEliminabaci
Adoro vellutate e minestre all'inverosimile.. E cerco in tutti i modi di far sì che pure ai miei figli piacciano, proprio per quell'atmosfera di cui parli: fatta di convivialita e cose semplici, vere :)
RispondiEliminaLa tua variante poi è così raffinata!
Questa vellutata è speciale!! Da provare!! Connubio perfetto di sapori!! Complimenti!!!
RispondiEliminaDavvero una splendida presentazione. Deve essere una vera delizia!
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